Armillaria gallica Marxm. & Romagn., 1987

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Fungi Linnaeus, 1753
Classe: Agaricomycetes Doweld, 2001
Ordine: Agaricales Underw., 1899
Famiglia: Physalacriaceae Corner, 1970
Genere: Armillaria (Fr.) Staude, 1857
Descrizione
È una specie di "chiodino" simile ad Armillaria mellea, da cui si distingue essenzialmente per la caratteristica forma "clavata" del gambo, che è anche più scuro nella sua parte inferiore. È un fungo poco comune ma dalla resa eccellente da giovane, quando il gambo non è troppo coriaceo. In età matura si consumano solamente i cappelli. Come tutte le altre specie congeneri, dev'essere consumato dopo prebollitura in quanto contiene tossine termolabili e non bisogna congelarlo perché una frazione di queste tossine potrebbe fissarsi alla struttura fungina e diventare termostabile. Etimologia: dal latino gallica = della Gallia. Cappello fino a 12-14 cm, inizialmente convesso, poi più spianato, umbonato, margine lievemente striato e fioccoso; di colore variabile, dal giallo-ocraceo al nocciola, fino al marrone scuro, con cuticola granulosa o escoriata, maggiormente al centro. Lamelle subdecorrenti, fitte, inizialmente bianche, poi gialle, infine con chiazze rossastre. Gambo clavato, pieno e consistente, con base bulbosa, a volte di larghezza considerevole (in casi molto rari anche 6-8 cm), striato, con fibrille e residui del velo, di colore bruno, con base più scura. Anello giallo oppure giallo-sporco, fragile, spesso sfrangiato o consunto in età. Carne soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriacea e fibrosa nella parte inferiore del gambo (poco coriacea negli esemplari giovani), legnosa vicino al substrato di crescita, di colore bianco, carnicino in età avanzata. Odore intenso, gradevole, fungino; ricorda un po' il muschio oppure l'humus. Di legno fradicio in età avanzata, quando il fungo è crudo. Sapore grato, aromatico, con retrogusto amarognolo. Cattivo quello dei gambi negli esemplari troppo vecchi. Spore ellittiche, lisce, bianche in massa. Commestibilità buona, con cautela; velenoso da crudo. Molto alta la resa negli esemplari giovani che presentano il gambo fortemente clavato e carnoso e non troppo coriaceo, quindi commestibile. Degli esemplari più anziani bisogna consumare solo i cappelli in quanto il gambo diventa fibroso e stopposo, oltre ad essere indigesto ed a possedere un sapore amaro, sgradevole. Come l’Armillaria mellea è un fungo dal sapore eccellente, purché ben cotto ed escludendo il liquido di cottura. Contiene infatti tossine di natura proteica ("emolisine") termolabili a 65-70 °C. Di norma si fa bollire per 15/20 minuti e si butta l'acqua di cottura. Non consumare esemplari congelati da freschi: il gelo "fissa" alcune tossine, che non vengono più inattivate con il calore. Pertanto prima dell’eventuale congelamento, va effettuata la prebollitura. Specie simili: Armillaria mellea, ottimo commestibile (velenoso da crudo) che presenta la parte alta del gambo di colore giallo. Armillaria tabescens, buon commestibile (tossico da crudo) che però è sprovvista dell'anello. Armillaria cepistipes, specialmente nella sua forma pseudobulbosa. A volte con Cortinarius armillatus (tossico). È una specie strettamente affine a Armillaria ostoyae. Curiosità: un esemplare di questa specie occupa 15 ettari di suolo nel Michigan settentrionale e si pensa che questo fungo abbia almeno 1500 anni. Tale fungo è l'elemento conduttore della trama della puntata 6.11 di Un medico tra gli orsi.
Diffusione
Cresce in autunno, gregario oppure cespitoso, sui tronchi marcescenti oppure su legname/radici interrati.
Sinonimi
= Agaricus melleus sensu Bolton [Hist. Fung. Halifax (1791)]; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005) = Armillaria lutea sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005) = Armillaria bulbosa sensu auct. brit.
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Data: 10/05/2011
Emissione: Funghi e scienziati Stato: Guinea Nota: Augustin Pyrame de Candolle |
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